Una riflessione sulla vera natura delle aree dismesse, in particolar modo di quelle pubbliche. Da luoghi di produzione, detenzione, gestione del potere, addestramento alla guerra, a occasioni di profitto e crescita della rendita fondiaria. Quanto è giusto? E cosa fare dei giardini, dei parchi, delle piazze? Luoghi spesso “dismessi” che però non possono essere “alienati” e che quindi, non attirando alcun appetito finanziario, vanno spesso incontro a sicuro degrado. “Cicli & Ricicli” è un allegro appello a non dimenticare lo spazio pubblico, e a ricordare che l’architettura deve sempre mantenere almeno una “faccia umana”.